sabato 1 febbraio 2014

Disturbi del linguaggio

Mi vorrei ricollegare all'argomento del precedente post su LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO introducendovi i DISTURBI DEL LINGUAGGIO.
L'attenzione allo sviluppo del linguaggio e alla capacità espressiva dei bambini è fondamentale per riuscire a identificare precocemente un possibile disturbo e per individuare l'eventuale terapia per superarlo.

I Disturbi Specifici del Linguaggio (DSL) possono comparire nei bambini a partire dai 2 anni con le prime parole e per tutta l'età scolare. Saperli riconoscere in tempo è molto importante per differenziare un bambino "pigro" da uno con disturbi e procedere con il percorso più adatto.

Un primo aspetto da valutare sui DSL è se sono isolati o associati ad altri sintomi, quali difficoltà motorie, deficit sensoriali o alterazioni comportamentali che necessitano di essere affrontati insieme.
I DSL, indipendentemente che siano isolati o associati ad altri, si classificano in 3 categorie:

  • disturbi dell'articolazione della parola, nell'emissione dei suoni, come i diversi tipi di balbuzie.Terapia: è consigliato un trattamento logopedico, nelle modalità da definire col pediatra;
  • disturbi espressivi, in cui il bambino usa vocabolario ridotto e frasi semplici ma è in grado di capire il significato delle parole. Terapia: può essere necessario un supporto psicopedagogico che aiuti il bambino a organizzare, strutturare e potenziare le proprie capacità. Anche in questo caso, il pediatra saprà indirizzare al referente appropriato;
  • disturbo di comprensione del linguaggio, che si manifesta soprattutto con difficoltà di apprendimento, tra cui la DISLESSIA, che interessa il 3-4% dei bambini in età scolare* ma è ancora poco conosciuta.
Non è dovuta a deficit di intelligenza o neurologici (i bambini sono spesso vivaci e creativi), ma riguarda selettivamente il riconoscimento di lettere e parole, la scrittura oppure l'esecuzione di calcoli. Terapia: va affrontata con opportuni interventi riabilitativi come software ad hoc, trattamenti logopedici, terapie neuropsicologiche, in una prospettiva di stretta collaborazione tra genitori e insegnanti.


 * Fonte: Associazione Italiana Dislessia, www.aiditalia.org


In ogni caso una diagnosi e un'intervento precoce sono essenziali:

è bene accertarsi che il bimbo poco loquace sia in grado di capire le parole, stimolandolo a usare la voce
anziché i gesti ed evitando di trasmettergli ansia. Anche se il bambino mostra difficoltà è importante che i genitori lo ascoltino, creando attorno a lui un mondo fatto di affetto e comprensione.


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