giovedì 23 maggio 2013

Non ci può essere un lavoro che riesca bene e di soddisfazione senza gioco; non ci può essere pensiero valido e sano senza gioco. Charles Dickens, 1854




Giocare è un'attività indispensabile per la vita di ogni bambino, come lo sono l'acqua, il cibo e il sonno.

Il gioco aiuta a sviluppare le capacità fisiche e quelle mentali, inoltre insegna a stare insieme, a competere e a collaborare con gli altri.

La DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEI BAMBINI, elaborata a New York nell'anno 1959 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite afferma che: "Il bambino deve avere tutte le possibilità di dedicarsi a giochi e ad attività ricreative che devono essere orientate a fini educativi; la società e i poteri pubblici devono adoperarsi per favorire la realizzazione di tale diritto".

Il bambino, ogni bambino, ne ha diritto poiché, se non gioca, non può effettuare una sana esplorazione di se stesso e dell'ambiente che ha intorno a sé.
Un bambino che non vuole o non sa giocare è un bambino triste, solo, in difficoltà; un bambino che non gioca perché non può è un piccolo schiavo cui si è rubata l'infanzia.
Giocando, infatti, il bambino può edificare con la fantasia una realtà immaginata in cui mettere in scena le cose importanti, può fare finta di essere un'astronauta, un papà o una mamma, può fare finta di ridere e di piangere e mettere alla prova tutte le sue diverse emozioni e parti di sé.

Una curiosità: alcune ricerche di psicologia dimostrano che bambine e bambini hanno comunque gusti differenti, anche se si offrono loro gli stessi giochi fin da piccolissimi. Sempre secondo queste ricerche: le femmine prediligono racconti, bambole e giochi di società mentre i maschi preferiscono sport, pupazzi e giochi di competizione, conflitto, aggressione.

"è nel giocare e soltanto mentre gioca che il bambino, e anche l'adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell'intera personalità, ed è soltanto nell'essere creativo che l'individuo scopre il Sé"
Donald Winnicott

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