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Dai Paesi nordici al Mediterraneo
A inizio Novecento alcuni paesi scandinavi (Norvegia, Danimarca e Svezia) misero in pratica le idee di un movimento americano: il "Club 4H", quattro parole inglesi Head (testa), Health (salute), Heart (cuore), Hand (mani) che riassumono l'obiettivo teso ad uno sviluppo armonico dell'individuo secondo lo slogan learn to do by doing (imparare facendo). La missione del Club 4H è che tutti i bambini e i giovani crescano impegnati e responsabili nei confronti del mondo e della natura. Il club propone campi di diversi giorni, con pernottamento in fattoria e la possibilità di uscire dal rumore della città, imparando a gestire l'azienda e gli animali.
In Italia si inizia a parlare di fattorie didattiche negli anni Novanta. La nascita della prima rete di fattorie avviene nel 1997 con la "Rete delle fattorie didattiche romagnole".Oggi la maggior parte sono concentrate in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte e Puglia.
Bambini protagonisti
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Gli ambienti diventano spazi di educazione al sapere. Le fattorie rappresentano infatti occasioni di apprendimento, luoghi dove imparare parole nuove, conoscere nuovi suoni e rumori, il significato di azioni e gesti legati al mondo degli animali e della natura.
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Se volete organizzare una visita in una fattoria didattica, su www.fattoriedidattiche.biz potete cercare quella più vicina.
Altre informazioni e materiale utile per organizzare la gita li trovate sul portale www.bambiniinfattoria.it.
l'esperienza delle fattorie didattiche è un'esperienza indimenticabile soprattutto per i bambini che vivono in città. abito in romagna da molti anni e ho lavorato per musei etnografici.segnalo che anch'essi conducono laboratori ed esperienze simili a quelle delle fattorie didattiche. ad esempio il museo della vita contadina di San pancrazio (RA) svolge percorsi sul pane, sul latte e formaggio, sull'allevamento del baco da seta, sul mais e sulla canapa. le attività pratiche sono svolte da operatori museali in collaborazione con i nonni del paese.i medesimi percorsi sono stati offerti anche a bambini disabili. incredibili le loro reazioni e i benefici! marta
RispondiEliminaGrazie Marta! Non sapevo dell'esistenza di questo tipo di laboratori dei musei. Molto interessante, cercherò informazioni.
EliminaCristina