mercoledì 31 luglio 2013

Janusz Korczak



"Una farfalla sopra il torrente spumeggiante della vita.
Come rendere resistente il suo volo senza appesantirlo, 
come temprare le sue ali senza affaticarle?"
Janusz Korczak



Janusz Korczak (Varsavia 1878 - Treblinka 1942) aveva trovato la chiave per entrare nel mondo dei bambini.
La sua opera e le sue idee purtroppo sono ancora poco note nel nostro paese.
Come amare il bambino a mio giudizio è un'opera che contiene pensieri e riflessioni di grande attualità, in grado di stimolare e illuminare il nostro futuro come educatori per e con i bambini.

Lentamente, ma con grande lucidità, Korczak maturò l'idea, oggi attualissima, che per aiutare i bambini a crescere occorreva considerarli nella loro globalità e integrità, unificando discipline e saperi diversi.
Aveva imparato a vedere il mondo con gli occhi dei bambini e nei suoi scritti sono numerose le sollecitazioni per "entrare" nell'ottica del bambino (o per tornare a vedere il mondo come quando eravamo piccoli).
"Sei un impulsivo" dico a un ragazzo. "Va bene picchia pure, ma non troppo forte, arrabbiati, ma una volta sola al giorno". Se volete conoscere l'essenziale del mio metodo educativo, ecco, l'ho riassunto in questa frase. 
Con parole piene di passione Korczak spiega che è possibile riconoscere i diritti dei bambini soltanto quando si è capaci di capire i bambini, il loro mondo e i loro bisogni di crescita, quando si è capaci di vedere e di sentire come vedono e sentono loro, quando si riesce a considerare il loro mondo allo stesso livello di importanza del nostro. Per loro, per i loro diritti e per il rispetto della loro integrità e unicità, si batté fino all'ultimo credendo nella possibilità che l'uomo ha di dar vita ad un mondo diverso.
Non si è cristallizzato in me, né è stato ancora confermato il parere che il primo diritto incontestabile del bambino è quello a esprimere ciò che pensa e a prendere attivamente parte alle considerazioni e alle sentenze che esprimiamo a suo riguardo. Quando arriveremo a rispettarlo e ad avere fiducia in lui, quando lui stesso si fiderà e parlerà, cosa di cui ha diritto, allora ci saranno meno problemi e meno errori.
La sua attività è un riferimento essenziale per il rinnovamento dell'esperienza educativa.
Come Korczak aprì la "Casa degli orfani" nel 1912, la nostra Maria Montessori inaugurò la "Casa dei bambini" nel 1906-1907. Ci sono molti punti di contatto tra queste due rivoluzionarie esperienze, di educazione alternativa, basate sul puerocentrismo, antiautoritarie ed egalitarie.
I luoghi di accoglienza creati da Korczak si caratterizzano subito per l'atteggiamento nuovo adottato dal dottore e dai suoi collaboratori: la gestione delle regole viene affidata ai bambini che da subito diventano portatori e tutori dei loro diritti. Preoccupato del loro benessere complessivo, diventa per loro un consigliere.
Nel 1989 a New York, le Nazioni Unite, adottano anche in suo omaggio, la Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza per i quali Korczak si era molto battuto.
Il bambino non ha ancora preso la parola, sta sempre e solo ascoltando.
Nella sfera dell'intelletto non si differenzia da noi, gli manca soltanto l'esperienza. 
 Che vita difficile hanno questi nani nel paese dei giganti! Sempre con la testa in su per vedere qualcosa. La finestra è in alto come in prigione. Per sedersi su una seggiola, bisogna essere un acrobata.
www.slideshare.net



Nel giudicare i bambini si commettono errori tanto gravi proprio per il fatto che i loro reali pensieri e sentimenti si perdono entro espressioni stereotipe, in forme tradizionali riempite di un contenuto assolutamente diverso.






Chi si addentri nello spirito delle parole usate dagli uomini vedrà cancellata la differenza tra bambino, giovane e adulto, fra animo semplice e pensatore, e l'uomo intelligente gli apparirà indipendente dall'età, dal ceto, dal grado di istruzione, dalla vernice culturale, come un essere raziocinante in base alla sua maggiore o minore esperienza. Uomini di opinioni diverse (non mi riferisco agli slogan politici, spesso poco sinceri e imposti con la forza) sono uomini con diverse esperienze di fondo.
Il suo intento fu quello di inviare messaggi direttamente ai bambini, ai genitori e agli educatori.
Il senso autentico della sua esemplare esperienza educativa è da consegnare alla memoria collettiva quale emblema di valori che attraversano la linea del tempo.

Adesso, quando penso alla realtà che mi aspetta nel prossimo futuro e mi domando se sarò all'altezza della situazione, mi ripeto questa poesia:
Dite: è faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca, è piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli.
Janusz Korczak 


Opere pricipali:
  • Come amare il bambino (1919-1920)
  • Il diritto del bambino al rispetto (1920)
  • Quando ridiventerò bambino (1925)
  • Diario del ghetto (1942)

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