venerdì 21 febbraio 2014

"Parlare" con i bambini



Eccomi qui ancora a parlare di LINGUAGGIO (... avevo dichiarato che questo argomento mi interessa molto ;-) e in specifico di un'attività in grado di aiutare a imparare a parlare e comunicare.
Per i bambini che frequentano un servizio educativo, questo svolge un ruolo fondamentale sul loro percorso di apprendimento linguistico e comunicativo. Durante le attività di un gruppo possono esserci molti fattori di disturbo che ostacolano la comunicazione e la relazione dei bambini tra loro e con gli insegnanti ad esempio: parole nuove, produzioni poco articolate (le parole "mangiate"), rumore di fondo.
Riuscire ad interagire con gli altri può avere importanti riflessi non solo sullo sviluppo della competenza linguistica e comunicativa, ma anche sul carattere e sullo sviluppo emotivo dei bambini.
Le ricerche trovano una correlazione anche tra gli stimoli forniti ai bambini nei primi anni di vita e i risultati scolastici successivi.
La LETTURA è considerata una delle più importanti attività mirate di potenziamento delle abilità linguistiche e comunicative. Per i bambini più piccoli possono essere d'aiuto dei pupazzi, ad esempio le FINGER
PUPPETS (anche fai da te!), in modo da drammatizzare, mimare, visualizzare le azioni e le vicende narrate.
Leggere ad alta voce favorisce lo sviluppo del linguaggio, arricchisce la memoria, stimola la fantasia, promuove la capacità di comprendere, rende più intensi e stretti i rapporti affettivi fra chi legge e il bambino che ascolta.
Fin dal secondo semestre di vita è consigliabile iniziare a raccontare e a leggere ad alta voce; comunque NON è MAI né TROPPO PRESTO né TROPPO TARDI PER COMINCIARE!!!
Dedicare ogni giorno da 5 a 15 minuti alla lettura ad alta voce, al guardare insieme al bambino immagini, recitare filastrocche, raccontare fiabe e storie è IMPORTANTISSIMO. Non è la quantità che conta, ma la qualità del rapporto fra chi legge e il bambino che ascolta.
Ricordate che nel bambino molto piccolo prevale l'interesse per le immagini ed è forte la necessità della manipolazione, del riconoscimento attraverso la bocca, del buttare per raccogliere o rompere e strappare. La scoperta di colori e immagini nel bambino stimola la rielaborazione fantastica e sviluppa il suo grado di attenzione e la sua capacità di concentrazione. Sotto l'anno di vita il materiale deve essere resistente, meglio se plastificato, da maneggiare facilmente, mettere in bocca, molto colorato, con grandi immagini e poche parole.
Per ulteriori e più approfondite informazioni su quali pubblicazioni per quali età e tanto altro visitate :


A presto ;-)

venerdì 14 febbraio 2014

Happy Valentine's Day!!!






From my HEART
 to yours









... E A TUTTI QUELLI CHE SI CHIAMANO
VALENTINO&VALENTINA









sabato 1 febbraio 2014

Disturbi del linguaggio

Mi vorrei ricollegare all'argomento del precedente post su LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO introducendovi i DISTURBI DEL LINGUAGGIO.
L'attenzione allo sviluppo del linguaggio e alla capacità espressiva dei bambini è fondamentale per riuscire a identificare precocemente un possibile disturbo e per individuare l'eventuale terapia per superarlo.

I Disturbi Specifici del Linguaggio (DSL) possono comparire nei bambini a partire dai 2 anni con le prime parole e per tutta l'età scolare. Saperli riconoscere in tempo è molto importante per differenziare un bambino "pigro" da uno con disturbi e procedere con il percorso più adatto.

Un primo aspetto da valutare sui DSL è se sono isolati o associati ad altri sintomi, quali difficoltà motorie, deficit sensoriali o alterazioni comportamentali che necessitano di essere affrontati insieme.
I DSL, indipendentemente che siano isolati o associati ad altri, si classificano in 3 categorie:

  • disturbi dell'articolazione della parola, nell'emissione dei suoni, come i diversi tipi di balbuzie.Terapia: è consigliato un trattamento logopedico, nelle modalità da definire col pediatra;
  • disturbi espressivi, in cui il bambino usa vocabolario ridotto e frasi semplici ma è in grado di capire il significato delle parole. Terapia: può essere necessario un supporto psicopedagogico che aiuti il bambino a organizzare, strutturare e potenziare le proprie capacità. Anche in questo caso, il pediatra saprà indirizzare al referente appropriato;
  • disturbo di comprensione del linguaggio, che si manifesta soprattutto con difficoltà di apprendimento, tra cui la DISLESSIA, che interessa il 3-4% dei bambini in età scolare* ma è ancora poco conosciuta.
Non è dovuta a deficit di intelligenza o neurologici (i bambini sono spesso vivaci e creativi), ma riguarda selettivamente il riconoscimento di lettere e parole, la scrittura oppure l'esecuzione di calcoli. Terapia: va affrontata con opportuni interventi riabilitativi come software ad hoc, trattamenti logopedici, terapie neuropsicologiche, in una prospettiva di stretta collaborazione tra genitori e insegnanti.


 * Fonte: Associazione Italiana Dislessia, www.aiditalia.org


In ogni caso una diagnosi e un'intervento precoce sono essenziali:

è bene accertarsi che il bimbo poco loquace sia in grado di capire le parole, stimolandolo a usare la voce
anziché i gesti ed evitando di trasmettergli ansia. Anche se il bambino mostra difficoltà è importante che i genitori lo ascoltino, creando attorno a lui un mondo fatto di affetto e comprensione.