venerdì 31 maggio 2013

Scopro e conosco il mondo: esperienze sensoriali ed emozionali

"Il bambino conosce il mondo attraverso i sensi: tocca, assaggia, annusa, ascolta. Nel proporre esperienze con materiali di diversa consistenza e origine, permetto al bambino di provare le diverse sensazioni che ne derivano, conoscere il mondo che sta attorno a lui e favorire la distinzione fra sé e il mondo. ... la consapevolezza di sé è il prodotto dell'esplorazione del proprio corpo..."
Grace J. Craig, Lo sviluppo Umano

La conoscenza del mondo, per un bambino, è di tipo plurisensoriale ma il focus di questa attività è il tatto.
Il tatto completa le sensazioni visive e uditive, fornisce utili informazioni alla conoscenza di tutto ciò che ci circonda. Quando un bambino gira per casa a gattoni e tocca le fredde piastrelle, il soffice tappeto, il tiepido legno, il ruvido muro,... impara moltissime cose. Le mani rappresentano il mezzo con il quale l'individuo si apre al mondo.
Osservando i bambini:
  • una bambina torna più volte a toccare un morbido batuffolo bianco sul pannello
  • ripetutamente un bambino raccoglie dei semi e li lascia scivolare sulla testa
  • un bambino tocca il riccio della castagna e si mette a piangere disperato
  • i chicchi di grano nel sacchettino "sono sassolini" dice una bambina continuando a muoverli tra le mani
  • i chicchi di caffè diventano pioggia
  • un bambino con una macchinina lascia tracce sulla farina sparsa sul paimento
Ogni cosa può rimanere ciò che è, trasformarsi in altro, dare sensazioni differenti, essere usata in diversi modi, può raccontarsi e permetterci di raccontare, può esistere e permetterci di esistere.
Articolazione della proposta
L'installazione di diversi pannelli sensoriali lungo i corridoi vuole trasformare e dare valore allo spazio e ai momenti di attesa e di transizione, che precedono o seguono le routine e le esperienze di gioco più strutturate all'interno della giornata.
Le aree di sosta diventano luoghi di scoperta e di gioco, inoltre attraverso i materiali implementano le possibilità di interazione tra pari (i bambini si ritrovano davanti ai pannelli in piccoli gruppi oppure la presenza di uno attira l'altro).
Queste esperienze tattili-sensoriali diventano momenti a cui i bambini sono invitati ma non obbligati a sperimentare.

La scelta dei materiali viene fatta in base a caratteristiche quali consistenza, origine, contrasti, forma e spessori.
Materiali:
- carta e stoffa di varia consistenza stesa o appesa, fettuccia in stoffa, fili e gomitoli di lana, corde,...
- granaglie, farine, argilla, segatura, acqua,...
- terra, foglie, rami, sassi, pigne, corteccia, argilla espansa, sabbia,...

Obiettivi
  1. Il bambino conosce e sperimenta materiali diversi nella forma, nel colore e nella consistenza.
  2. Il bambino scopre sensazioni differenti attraverso il contatto con i materiali.
  3. Il bambino sperimenta possibilità diverse con lo stesso materiale.
  4. Stimolare la curiosità e il desiderio di sperimentare e di porre domande.
  5. Favorire la relazione tra bambini.
Che cos'è un bambino?
I bambini posseggono delle cose piccole, proprio come loro: un piccolo letto, piccoli libri colorati, un piccolo ombrello, una piccola sedia.
Però vivono in un mondo grandissimo; talmente grande che le città non esistono, gli autobus salgono su nello spazio 
e le scale non finiscono mai.
Beatrice Alemagna

giovedì 23 maggio 2013

Il Cestino dei Tesori



Premessa al progetto:
attraverso "il fare", l'esplorazione con i cinque sensi, il bambino scopre, conosce e apprende il mondo circostante.
Questa particolare attività favorisce l'esplorazione del materiale offerto attraverso i sensi e contemporaneamente stimola la capacità di concentrazione (intesa come attenzione e partecipazione alla scoperta, sperimentazione e uso dei materiali), la creatività, la scoperta di nuovi possibili usi del materiale.

Che cos'è il Cestino dei Tesori?

"(...) uno dei modi più efficaci per incoraggiare i bambini nel gioco e nell'apprendimento, non appena siano in grado di stare seduti e prima che inizino a andare carponi."
Goldschmied E., Jackson S., (1994), Persone da zero a tre anni, Edizioni Junior, Bergamo, p.106

Vengono offerti a piccoli gruppi di bambini dei cestini contenenti diversi oggetti di uso quotidiano (2 o 3 elementi per ciascun tipo di oggetto, ad esempio: coperchi per barattoli, mollette di legno, spazzole di diverso tipo e dimensioni, gomitoli, mestoli, penneli, tappi di sughero, sacchetti sensoriali, oggetti naturali, ecc) da esplorare attraverso tutti i sensi.
Il bambino alle prese con i vari oggetti del cestino dei tesori guarderà (colore, forma, lunghezza), toccherà (consistenza, forma, peso), annuserà (varietà di odori), potrà afferrare e succhiare (esercitando la coordinazione oculo-manuale e la varietà di sapori), scuotere (scoprendo relazioni di causa-effetto), battere, ascoltare suoni e rumori differenti, raccogliere, selezionare gli oggetti per lui interessanti.
Gli oggetti devono sempre essere selezionati secondo criteri di sicurezza e igienicità.
Accanto ai cestini è opportuno offrire alcuni barattoli, contenitori affinché il bambino possa sperimentare le attività di riempimento e svuotamento.
L'attività verrà proposta ai bambini, suddivisi in piccolo gruppo omogeneo per età (dagli 8 ai 15 mesi), in una stanza priva di altri stimoli.
L'adulto durante l'attività dovrebbe sedersi lì vicino, senza parlare o intervenire, a meno che il bambino non chieda chiaramente la sua attenzione.

Tempi del progetto

Dopo una fase iniziale in cui verrà chiesto anche il contributo dei genitori per la raccolta del materiale, si inizieranno a proporre i cestini ai bambini.
Nel tempo il materiale contenuto nei cestini verrà modificato, al fine di fornire ai bambini sempre nuove occasioni di scoperta e di esplorazione. In tal modo verrà mantenuto vivo l'interesse verso l'attività proposta.
Quando l'interesse diminuirà, verrà proposto il gioco euristico.



Non ci può essere un lavoro che riesca bene e di soddisfazione senza gioco; non ci può essere pensiero valido e sano senza gioco. Charles Dickens, 1854




Giocare è un'attività indispensabile per la vita di ogni bambino, come lo sono l'acqua, il cibo e il sonno.

Il gioco aiuta a sviluppare le capacità fisiche e quelle mentali, inoltre insegna a stare insieme, a competere e a collaborare con gli altri.

La DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEI BAMBINI, elaborata a New York nell'anno 1959 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite afferma che: "Il bambino deve avere tutte le possibilità di dedicarsi a giochi e ad attività ricreative che devono essere orientate a fini educativi; la società e i poteri pubblici devono adoperarsi per favorire la realizzazione di tale diritto".

Il bambino, ogni bambino, ne ha diritto poiché, se non gioca, non può effettuare una sana esplorazione di se stesso e dell'ambiente che ha intorno a sé.
Un bambino che non vuole o non sa giocare è un bambino triste, solo, in difficoltà; un bambino che non gioca perché non può è un piccolo schiavo cui si è rubata l'infanzia.
Giocando, infatti, il bambino può edificare con la fantasia una realtà immaginata in cui mettere in scena le cose importanti, può fare finta di essere un'astronauta, un papà o una mamma, può fare finta di ridere e di piangere e mettere alla prova tutte le sue diverse emozioni e parti di sé.

Una curiosità: alcune ricerche di psicologia dimostrano che bambine e bambini hanno comunque gusti differenti, anche se si offrono loro gli stessi giochi fin da piccolissimi. Sempre secondo queste ricerche: le femmine prediligono racconti, bambole e giochi di società mentre i maschi preferiscono sport, pupazzi e giochi di competizione, conflitto, aggressione.

"è nel giocare e soltanto mentre gioca che il bambino, e anche l'adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell'intera personalità, ed è soltanto nell'essere creativo che l'individuo scopre il Sé"
Donald Winnicott