martedì 30 aprile 2013

BUONE ABITUDINI a scuola

La fonte delle buone abitudini a scuola è il DIALOGO, aperto e sincero, declinato in ogni forma: tra educatori/insegnanti e genitori, tra educatori/insegnanti e educandi/alunni, tra genitori e figli.
I bambini possono apprendere questa buona abitudine dagli adulti vedendoli dialogare in maniera collaborativa, rispettosa, amichevole ed equilibrata.
I bambini poi, debbono poter parlare tranquillamente con gli adulti di tutto quello che succede loro a scuola, senza temere il loro giudizio; altrimenti finiranno per vergognarsi dei loro errori, delle difficoltà, degli insuccessi e magari iniziare a raccontare bugie.
Per evitare tutto ciò l'atteggiamento migliore è incoraggiare i bambini a parlare serenamente delle cose belle che capitano a scuola (giocare, fare amicizia, appendere), come delle cose più difficoltose.
Insegnamo ai bambini che, se affrontiamo "insieme" i problemi che si possono presentare li risolveremo "insieme". Insegnamo che le difficoltà fanno parte della vita come i successi e anzi, sono proprio le prime i migliori maestri di vita: quelli che ci impongono delle prove da superare, proprio come avverrà lungo tutto il percorso della nostra vita. E superare le prove è un ottimo esercizio che favorisce l'accrescimento dell'autostima e della fiducia in sé.

UNA SCUOLA DEI GENITORI E DEI BAMBINI
è una scuola dove:

  • "CONOSCERSI è bello" : quando ci si conosce tutti educatori/insegnanti, bambini e genitori si crea facilmente il giusto clima di fiducia.
  • "Gli ERRORI sono nostri AMICI" : in famiglia come a scuola si deve insegnare a non temere gli errori; gli errori non devono farci paura, non bisogna instillare nel bambino l'ansia da prestazione. Bisogna favorire l'esercizio alla sperimentazione laddove l'errore fa parte dell'esperienza di crescere e comprendere la realtà, di assumersi la responsabilità, di conquistare l'autonomia.
  • "C'è FIDUCIA in ogni bambino", anche se ha difficoltà o incertezze.
  • "Si è liberi di IMMAGINARE" : è il grande potere dei bambini, l'unica vera risorsa che abbiamo per vivere un giorno in modo migliore.
  • "Ci sono le REGOLE" : poche, semplici, valide per tutti. Sono la base della vita collettiva, in famiglia e a scuola.

BUONE ABITUDINI


Le buone abitudini nascono in famiglia, dove i bambini dovrebbero sentirsi al sicuro, amati e rispettati; nascono in famiglia dove si dovrebbero apprendere le regole e i comportamenti utili a crescere sani e forti, in grado di confrontarsi con gli altri in modo aperto e senza troppi problemi.

Da piccoli tutto è come un gioco ed è molto importante insegnare subito ai bambini a giocare e a scambiarsi affetto senza censurare le emozioni. Non diciamogli mai che non si deve piangere, che non bisogna essere gelosi,... Anche a noi capita! Insegnamo invece loro che le emozioni sono una cosa bellissima, il bene più prezioso che abbiamo come persone. Una buona abitudine è imparare a dire "oggi mi sento felice" oppure "sono arrabbiato, triste, spaventato, preoccupato, allegro, coraggioso, divertito, irritabile, ecc.".

Una buona abitudine è sapere dal mattino come è organizzata la giornata, senza rigidità ma senza troppe variazioni, perché per i bambini ciò che è noto e previsto è un'importante fonte di sicurezza. Quindi è bene non cambiare continuamente i programmi della giornata sconvolgendoli a seconda delle necessità degli adulti!

Fare colazione tutti insieme al mattino è una semplice buona abitudine: bastano meno di 30 minuti al profumo di latte, caffè, biscotti,... Di solito a pranzo i bambini sono a scuola e gli adulti al lavoro, però a cena si dovrebbe poter riuscire a stare di nuovo tutti insieme intorno alla tavola! Basta cenare più presto e mentre si cena non tenere accesi la televisione e i cellulari, un piccolo esempio di come, per un'ora, le parole e l'intimità di una famiglia possono prevalere sull'invadente onnipresenza dei nuovi mezzi di comunicazione!

La cosa fondamentale è dunque insegnare loro che sono i riti quotidiani, le BUONE ABITUDINI, a creare i legami e ad essere i compagni di viaggio di una vita serena, piena di significato e di valori.

Che cos'è un bambino?
Ci cono bambini strani, bassi, tondi, silenziosi.
Bambini con gli occhiali, sulla seggiola a rotelle.
Bambini con l'apparecchio per i denti che scintilla al sole.

Ci sono bambini faticosi, odiosi, che non vogliono mai andare a dormire,
bambini viziati che fanno solo quello che vogliono,
bambini che a volte rompono i piatti, le scodelle
e tutto il resto.
Tutti i bambini sono persone piccole
che un giorno cambieranno.
Beatrice Alemagna

domenica 28 aprile 2013

Progetto "Siamo fatti così!"

Attività laboratoriale da svolgersi in 4 incontri.
  • IMPRONTE MANI
  • IMPRONTE PIEDI
  • STAMPO LABBRA
  • SAGOMA CORPO (dove disegnare e colorare elementi, di cui non si può avere l'impronta, che compongono e contornano il viso come occhi, naso, orecchie, sopracciglia, capelli.)



Campo di esperienza: Attivare riconoscimento e appropriazione di sé mediante lo sviluppo della consapevolezza del sé corporeo, riproducendo dettagli del proprio corpo.
Prodotto finale dei laboratori:
cartellone (uno per ogni bambino) che riproduce schema corporeo con particolari rilevati dalle varie attività.

Obiettivi generali
  • Favorire lo sviluppo delle aree senso-percettiva e cognitiva.
  • Favorire la costruzione dell'identità personale attraverso la scoperta di sé e dell'altro.
  • Favorire l'autonomia nelle varie esperienze proposte.
  • Favorire l'area relazionale con possibilità di azioni individuali e momenti di scambio.
Obiettivi specifici
  • Il bambino conosce e esplora vari materiali e tecniche grafico-pittoriche.
  • Il bambino utilizza tutto il corpo per sperimentare (limiti spaziali della propria corporeità, per riprodurre il proprio schema corporeo e singoli elementi, per ricavare impronte e particolari del viso).
  • Il bambino manipola i materiali senza temere di sporcarsi.
  • Il bambino sperimenta sensazioni tattili e visive.

Destinatari/target
Bambini della fascia 12-24 mesi.

Spazio e allestimento del setting educativo
Lo spazio scelto per l'attività educativa è la sezione, allestendo un angolo grafico-pittorico nei pressi di uno specchio e mettendo a disposizione esclusivamente i materiali necessari per lo svolgimento delle attività, evitando così il più possibile la dispersione.

Risorse umane utilizzate
L'educatore del gruppo di riferimento

Strumenti e materiali utilizzati
Cartelloni bianchi (disposti a terra o ad altezza bimbo in base all'attività), colori a dita, rossetti atossici, camici da pittore, detergenti e struccanti.

Tempi
20/30 minuti circa per ogni singola attività, all'interno di un progetto sviluppato in più fasi.

Descrizione della/e attività

Tanti baci

Dopo aver colorato con mani e piedi, di cui conserviamo le impronte dalle precedenti attività, ora tocca alla bocca. Esploriamo così un'altra parte del corpo umano che può lasciare un'impronta sul foglio.
Prima dell'arrivo dei bambini l'educatore appende i cartelloni alla parete ad altezza di bambino, collocandone uno un po' defilato rispetto agli altri per permettere di sperimentare anche a chi preferisce lavorare individualmente.
Si fanno indossare ai bambini per evitare che si sporchino i "camici da pittore" (ricavati da vecchie t-shirt/camice fornite dai genitori e appositamente riadattate), come di consueto per le attività grafico-pittoriche e manipolative.
Accomodati in prossimità di uno specchio (vedersi riflesso permette il riconoscimento della propria immagine separata da quella degli altri, contribuendo alla conoscenza di sé) l'educatore colora le labbra dei bimbi con i rossetti.
Effettuata la fase del trucco l'educatore invita i bambini a dare tantissimi baci al cartellone e ad ammirare lo stampo che lascia la bocca.
Completata la prima fase, l'educatore incoraggia i bambini a provare a fare da soli se vogliono, a mettersi da soli il rossetto sulle labbra e/o farselo mettere da un amico, il tutto guardandosi allo specchio.
Possiamo poi fare smorfie, facce strane, rumori con la bocca.
Infine tutti a struccarsi con il materiale precedentemente preparato.
Gli stampi dei baci raccolti, anche con l'uso di cartoncini più piccoli (uno per ogni bambino), possono essere utilizzati per la composizione di biglietti di auguri da donare ai genitori, ad esempio in occasione della festa del papà e/o della mamma.



Unità educativa elaborata come progetto individuale in occasione del corso "Metodologia del gioco e dell'animazione"  - Laurea in Scienze dell'Educazione e della Formazione - Università degli studi di Padova-




Che cos'è un bambino?
Ci sono bambini di tutti i tipi, di tutti i colori,
di tutte le forme.
I bambini che decidono di non crescere,
non cresceranno mai.
Avranno un mistero dentro di sé.



Allora anche da grandi si commuoveranno
per le piccole cose: 
un raggio di sole 
o un fiocco di neve.
Beatrice Alemagna