mercoledì 6 febbraio 2013

Il cibo è il primo modo per "assaggiare" il mondo (L. Ferronato, Contesti quotidiani)


 

  Esperimentiamo

All'interno di un progetto più ampio di educazione alimentare, finalizzato al raggiungimento dell'autonomia a pranzo rivolto ai bambini della fascia 12-18 mesi, questa unità tende a focalizzarsi nel dettaglio per evidenziare il delicato approccio al cibo, in particolare per quei bambini che molto spesso giungono al nido senza mai aver assaggiato o conosciuto attraverso l'esperienza diretta (sensoriale, tattile, olfattiva) alcuni alimenti. Tali esperienze sono propedeutiche all'acquisizione di basi emotive solide, permettono al bambino di padroneggiare la realtà esterna entrando in contatto con il proprio vissuto emotivo e con l'immagine che questi si fa del cibo. Il cibo diviene elemento di mediazione fra il sé e la realtà esterna. "Giocare" con gli alimenti, usare il corpo per rafforzare il piacere sensoriale nel bambino affina il desiderio di nutrirsi.

Obiettivi generali
  • Favorire lo sviluppo della sicurezza emotiva.
  • Favorire l'autonomia nelle varie esperienze proposte.
  • Favorire la sperimentazione di nuovi sapori.
Obiettivi specifici
  • Il bambino esplora le caratteristiche dei vari materiali.
  • Il bambino manipola i materiali senza temere di sporcarsi.
  • Il bambino utilizza tutto il corpo per sperimentare.
  • Il bambino sperimenta sensazioni gustative.
 Spazio e allestimento del setting educativo

Lo spazio scelto per l'attività educativa è costituito dalla sezione, che viene adeguatamente allestita con 3 vaschette/piscinette sotto le quali è stato allargato un telo di nylon, per favorire massima libertà. Verrà usato il bagno quando l'attività avrà per oggetto l'acqua. Ogni vaschetta viene coperta con un telo e svelata solo al momento opportuno in sequenze di circa 20 minuti ciascuna; in sottofondo musiche con ritmi diversi a seconda del materiale.

Descrizione dell'attività

Il gruppo, dopo la merenda, si prepara per l'attività raggiungendo la sezione. La musica aumenta di ritmo e i bambini vengono fatti avvicinare alla prima vasca piena di farina gialla, tolto il telo sono lasciati liberi di sperimentare. L'educatore sarà presente come punto di riferimento e di stimolo nonché per rassicurare in caso di difficoltà. Trascorso il tempo stabilito, i bambini verranno invitati ad avvicinarsi alla seconda vasca (contenente riso) per scoprire cosa si nasconde in essa. La musica cambia e continua l'esplorazione; così poi per la terza, nella quale troveranno dello zucchero. Alla fine del primo intervento, i bambini vengono portati in  bagno ripuliti e sistemati.
Il secondo intervento si struttura come il primo, cambiano solo i materiali proposti e la dimensione della vachetta che sarà più piccola. Nell'ordine vengono proposti cioccolato, panna, acqua (in bagno) in tre bacinelle con acqua a temperatura diversa (fredda, ambiente, calda). I bambini seguendo la successione, immergeranno le mani provando sensazioni diverse. Successivamente, l'educatore introdurrà oggetti che galleggiano, si immergono, spugne, imbuti, barchette.


Eventuali piste di sviluppo ulteriore


Si può raccontare, associare, costruire la propria storia emozionale-alimentare e introdurre i bambini a percorsi sensoriali, di gusto e di discriminazione di vari alimenti. Si può costruire un percorso dove ogni tappa ha un profumo diverso, così come un colore o una musica che riempiono naso, occhi, orecchie: spezie, candele, verdure e ogni altro elemento che può dare sensazioni. I bambini entrano nel percorso sensoriale annusando, mangiando, trasformando il cibo e costruendo oggetti simbolici, col tempo il piacere del gioco e della scoperta faranno nascere il desiderio di nuovi gusti e bisogni sostitutivi al cibo che diventa componente di piacere nel "gioco" di controllo di sé e del proprio corpo.


Unità educativa - focus tematico: routine del PRANZO.


Foto di Stephanie Robin
Che cos'è un bambino?
I bambini assomigliano alle spugne.
Assorbono tutto: il nervosismo, le cattive idee, le paure degli altri.
Sembrano dimenticare, ma poi rispunta tutto dentro la cartella,
o sotto le lenzuola, oppure davanti a un libro.
 I bambini vogliono essere ascoltati con gli occhi spalancati.
Beatrice Alemagna

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