venerdì 8 febbraio 2013

" Ti auguro libertà dai condizionamenti, gioia profonda per le tue conquiste, spazi liberi dove immaginare, conoscere, sperare ... e sogni, sogni a non finire! " (S. Littleword)

Il Sogno,  Illustrazione di Silvia Bonanni - www.filastrocche.it
 Sogni d'oro

Il sonno soddisfa un bisogno fisiologico e naturale, permettendo di ricaricarsi di energie e crescere in modo sano. I bisogni e i ritmi variano a seconda dell'età. Il riposo rappresenta una delle routine più delicate per il bambino perché richiede la capacità di abbandonarsi perdendo il contatto con la realtà. La tranquillità e la serenità dell'ambiente, così come oggetti e rituali, favoriscono il sonno e sono fondamentali per rafforzare il legame di fiducia e la sicurezza in sé.
In questo percorso di autonomia nella routine del sonno, rivolto ai bambini della fascia 12-24 mesi, vengono proposti momenti di relax che possono essere utilizzati anche in altre fasi della giornata per ritrovare equilibrio e benessere.
Per genitori ed educatori mettere a letto il bambino, a volte, diventa un momento difficile della giornata perché vissuto con ansia e tensione. Il percorso proposto può essere realizzato anche a casa dai genitori come modalità rasserenante e piacevole da vivere insieme al bambino.

Obiettivi generali
  • Favorire la fase di rilassamento.
  • Sviluppare l'autonomia nella routine del sonno.
  • Potenziare l'autostima e la sicurezza di sé.
  • Rafforzare il legame di fiducia tra bambino ed educatore.
 Obiettivi specifici
  • Il bambino si stende nel suo lettino.
  • Il bambino rimane in silenzio.
  • Il bambino si lascia accarezzare.
  • Il bambino si addormenta da solo nel suo lettino.
   

Spazio e allestimento del setting educativo

Lo spazio scelto per l'attività educativa è la stanza del riposo, le cui pareti dovrebbero essere dipinte con sfumature di azzurro, per creare emozioni rilassanti, alle quali si possono appendere stelle luminose per alleviare la paura del buio. I lettini sono disposti uno accanto all'altro per rassicurare il bambino attraverso la vicinanza con gli altri e per favorire lo svolgersi dell'attività. In un angolo della stanza viene sistemato il tappettone morbido con molti cuscini, delimitato da una tenda di velo che ha la funzione di "contenere" e "avvolgere" i bambini nella fase del rilassamento. Le luci sono soffuse, la musica di sottofondo è rilassante (ninna nanna suonata da carillon, cd con suoni della natura).


 
Descrizione dell'attività

I bambini vengono accompagnati nella stanza del riposo e aiutati a prepararsi per il sonno, cercando anche in questa occasione di stimolare l'autonomia; i bambini portano i loro indumenti sopra i loro lettini e vengono fatti accomodare a semicerchio sul tappetone sotto la grande tenda che viene tirataper delimitare lo spazio e creare un'isola per il rilassamento. L'educatore prende la crema e ne distribuisce un po' ad ognuno; si siede al centro e uno alla volta massaggia mani, piedi e gambe dei bambini, tenendo presente le diverse disponibilità e sensibilità, partendo dai piedi, salendo sulle gambe e per i più disponibili arrivando a mani e braccia. Per ognuno il massaggio si conclude con un tocco di entrambe le mani che traccia il contorno del corpo del bambino. A conclusione di questo momento i bambini vengono invitati a raggiungere ognuno il proprio lettino e a stendersi. La luce si abbassa ulteriormente e l'educatore con voce calma li invita a chiudere gli occhi per favorire il rilassamento e "far addormentare" le varie parti del corpo. Successivamente inizierà a sfiorare lentamente con un foulard in modo delicato le varie parti del corpo dei bambini, partendo dal capo arrivando fino ai piedi.

Eventuali piste di sviluppo ulteriore

Lo sviluppo di queste tecniche richiede tempo e costanza. Il bambino scopre che il suo corpo è fonte di piacere e benessere e con la routine si crea un rapporto di fiducia e intimità che lo porta naturalmente a rilassarsi. L'educatore può organizzare la presentazione di queste modalità di rilassamento durante un incontro con i genitori, incoraggiandoli a riproporle al bambino anche a casa. A volte sono proprio i piccoli a richiedere al genitore di fare il massaggio.

Le varianti alla stessa attività possono essere date anche dalla varietà di aromi delle creme, dalla consistenza delle stoffe con cui accarezzare il bambino e dai profumi che possono essere diffusi nell'ambiente.





Unità educativa - focus tematico: routine del SONNO.

Foto di Stephanie Robin


Che cos'è un bambino?
Un bambino è una persona piccola.
Ora, per addormentarsi, ha bisogno degli occhi gentili. 
E di una lucina vicino al letto.
Beatrice Alemagna

mercoledì 6 febbraio 2013

Il cibo è il primo modo per "assaggiare" il mondo (L. Ferronato, Contesti quotidiani)


 

  Esperimentiamo

All'interno di un progetto più ampio di educazione alimentare, finalizzato al raggiungimento dell'autonomia a pranzo rivolto ai bambini della fascia 12-18 mesi, questa unità tende a focalizzarsi nel dettaglio per evidenziare il delicato approccio al cibo, in particolare per quei bambini che molto spesso giungono al nido senza mai aver assaggiato o conosciuto attraverso l'esperienza diretta (sensoriale, tattile, olfattiva) alcuni alimenti. Tali esperienze sono propedeutiche all'acquisizione di basi emotive solide, permettono al bambino di padroneggiare la realtà esterna entrando in contatto con il proprio vissuto emotivo e con l'immagine che questi si fa del cibo. Il cibo diviene elemento di mediazione fra il sé e la realtà esterna. "Giocare" con gli alimenti, usare il corpo per rafforzare il piacere sensoriale nel bambino affina il desiderio di nutrirsi.

Obiettivi generali
  • Favorire lo sviluppo della sicurezza emotiva.
  • Favorire l'autonomia nelle varie esperienze proposte.
  • Favorire la sperimentazione di nuovi sapori.
Obiettivi specifici
  • Il bambino esplora le caratteristiche dei vari materiali.
  • Il bambino manipola i materiali senza temere di sporcarsi.
  • Il bambino utilizza tutto il corpo per sperimentare.
  • Il bambino sperimenta sensazioni gustative.
 Spazio e allestimento del setting educativo

Lo spazio scelto per l'attività educativa è costituito dalla sezione, che viene adeguatamente allestita con 3 vaschette/piscinette sotto le quali è stato allargato un telo di nylon, per favorire massima libertà. Verrà usato il bagno quando l'attività avrà per oggetto l'acqua. Ogni vaschetta viene coperta con un telo e svelata solo al momento opportuno in sequenze di circa 20 minuti ciascuna; in sottofondo musiche con ritmi diversi a seconda del materiale.

Descrizione dell'attività

Il gruppo, dopo la merenda, si prepara per l'attività raggiungendo la sezione. La musica aumenta di ritmo e i bambini vengono fatti avvicinare alla prima vasca piena di farina gialla, tolto il telo sono lasciati liberi di sperimentare. L'educatore sarà presente come punto di riferimento e di stimolo nonché per rassicurare in caso di difficoltà. Trascorso il tempo stabilito, i bambini verranno invitati ad avvicinarsi alla seconda vasca (contenente riso) per scoprire cosa si nasconde in essa. La musica cambia e continua l'esplorazione; così poi per la terza, nella quale troveranno dello zucchero. Alla fine del primo intervento, i bambini vengono portati in  bagno ripuliti e sistemati.
Il secondo intervento si struttura come il primo, cambiano solo i materiali proposti e la dimensione della vachetta che sarà più piccola. Nell'ordine vengono proposti cioccolato, panna, acqua (in bagno) in tre bacinelle con acqua a temperatura diversa (fredda, ambiente, calda). I bambini seguendo la successione, immergeranno le mani provando sensazioni diverse. Successivamente, l'educatore introdurrà oggetti che galleggiano, si immergono, spugne, imbuti, barchette.


Eventuali piste di sviluppo ulteriore


Si può raccontare, associare, costruire la propria storia emozionale-alimentare e introdurre i bambini a percorsi sensoriali, di gusto e di discriminazione di vari alimenti. Si può costruire un percorso dove ogni tappa ha un profumo diverso, così come un colore o una musica che riempiono naso, occhi, orecchie: spezie, candele, verdure e ogni altro elemento che può dare sensazioni. I bambini entrano nel percorso sensoriale annusando, mangiando, trasformando il cibo e costruendo oggetti simbolici, col tempo il piacere del gioco e della scoperta faranno nascere il desiderio di nuovi gusti e bisogni sostitutivi al cibo che diventa componente di piacere nel "gioco" di controllo di sé e del proprio corpo.


Unità educativa - focus tematico: routine del PRANZO.


Foto di Stephanie Robin
Che cos'è un bambino?
I bambini assomigliano alle spugne.
Assorbono tutto: il nervosismo, le cattive idee, le paure degli altri.
Sembrano dimenticare, ma poi rispunta tutto dentro la cartella,
o sotto le lenzuola, oppure davanti a un libro.
 I bambini vogliono essere ascoltati con gli occhi spalancati.
Beatrice Alemagna

lunedì 4 febbraio 2013

I momenti di cura, ambito fondamentale del lavoro dell'educatore nella prima infanzia, sono molto importanti per il bambino e possono costituire un vero e proprio "nutrimento" per consentire uno sviluppo integrato della persona.



Un bambino che mangia quello che gli viene offerto, che dorme sereno e che accetta di essere cambiato con tranquillità è un bambino che sta vivendo bene l'esperienza, che si sta adattando o si è adattato al nuovo ambiente e che quindi procede nella costruzione della propria identità verso l'autonomia.
Il controllo sfinterico viene molto spesso vissuto come momento di ansia, crisi.
Questa fase particolare implica un notevole coinvolgimento emotivo sia da parte del bambino che del genitore e presenta in molti casi atteggiamenti ambivalenti: da un lato si vorrebbe che questo passaggio avvenisse nel modo più rapido possibile, dall'altro c'è la tendenza a rimandarlo continuamente per essere sicuri che sia il momento più opportuno.
Al nido viene valorizzata la relazione con l'educatore ma anche con il gruppo, che in questa fase diventa oggetto di attenzione, imitazione, relazione anche in un momento così intimo e personale. Nel gruppo, attraverso il gioco e la lettura animata, si sciolgono tensioni e ansie che permettono al bambino di conquistare questa tappa evolutiva con gioia e soddisfazione.

Tutti in bagno appassionatamente!

Percorso didattico finalizzato al raggiungimento dell'autonomia in bagno rivolto ai bambini della fascia 24-36 mesi. In questa fase iniziale i bambini non hanno ancora il controllo sfinterico, ma si lavora per acquisirlo, proponendo un primo approccio al vasino per poi arrivare ad usare in un momento successivo il piccolo water.


Obiettivi generali
  • Favorire il passaggio all'utilizzo del vasino nel modo più sereno possibile.
  • Abituare il bambino a prendersi i tempi di cui necessita per svolgere le varie fasi.
  • Abituare il bambino all'uso corretto del vasino.
Obiettivi specifici
  • Il bambino si sveste da solo.
  • Il bambino si toglie il pannolino.
  • Il bambino si siede sul vasino e sa aspettare.

Descrizione dell'attività

Il gruppo, dopo la merenda, viene accompagnato in bagno.

Quando i bambini entrano vedono mille bolle nell'aria, i vasini posti in semicerchio. Una musica in sottofondo accompagna i bambini e le luci sono soffuse (potendo sceglierne il colore si opti per l'azzurro).
I bambini vengono invitati a posizionarsi vicino a un vasino. L'educatore cercherà di sollecitare verbalmente i bambini a svestirsi e togliere il pannolino. Chi non ci riesce viene ovviamente aiutato. Vengono gettati i pannolini sporchi e i bambini sono invitati a sedersi sul vasino. Chi non vuole, potrà sedersi sul tappetino antiscivolo. L'educatore presenta una storia con le carte plastificate sul tema "autonomia in bagno". Le carte possono essere attaccate allo specchio come traccia del racconto fatto. I bambini vengono invitati, se lo vogliono, a fare la pipì. L'attività si conclude gradualmente chiedendo loro, uno alla volta di alzarsi per rimettere il pannolino pulito. L'educatore valorizza ognuno per quanto ha potuto vivere con questa esperienza. Quando tutti sono pronti, le bolle si fermano, la musica si spegne, le luci tornano alla normale intensità. I vasini vengono svuotati e riposti per essere poi igienizzati.



Eventuali piste di sviluppo ulteriore

L'utilizzo di una storia che accompagna il tema dell'autonomia in bagno può essere ripresa anche in altri contesti. 
Ad esempio può essere proposta una drammatizzazione, con l'uso di marionette, dove i vari personaggi si presentano, si animano e prendono corpo. Il bambino ha modo di riconoscere e riconoscersi nei vari personaggi e se vuole di agire in modo più attivo, muovendoli e prestando loro la voce, facendo emergere i sentimenti più vari dando anche un altro finale alla storia.
La stessa storia può essere raccontata sempre con le carte plastificate, magari proponendo ai bambini modalità diverse ad es. trovare la giusta sequenza, ecc.
Unità educativa - focus tematico: routine del CAMBIO.


Che cos'è un bambino?
Un bambino è una persona piccola.
E' piccolo solo per un po', poi diventa grande.
Cresce senza neanche farci caso.
Piano piano e in silenzio,
il suo corpo si allunga.
Un bambino non è un bambino per sempre.
Un bel giorno cambia.
Beatrice Alemagna

sabato 2 febbraio 2013

Accogliere significa andare incontro, tranquillizzare, ascoltare, contenere e verbalizzare le emozioni... (G. Marchioli, S. Vigoni, Vita quotidiana al nido. I contesti di cura, La Scuola, Brescia 2007)



L'accoglienza quotidiana rappresenta tutto l'insieme delle azioni che vengono messe in atto per facilitare il momento della separazione tra bambino e genitore. E' uno dei momenti emotivamente più forti, ricchi di significato e sentimenti per il bambino e per i genitori, i quali vanno rispettati ma anche, a volte, guidati e sostenuti con competenza. E' fondamentale creare un clima accogliente per stabilire rapporti di fiducia che si consolidano nel tempo; bisogna saper ascoltare e accogliere dubbi e certezze, sospendendo il giudizio. Anche per i bambini è determinante essere riconosciuti nelle proprie unicità e originalità a partire dal saluto per nome, con la ripresa di abitudini e rituali che creano un ponte con il mondo familiare, nonché la possibilità di tenere con sé un oggetto al quale si è affezionati. L'ingresso al nido è uno sforzo di autonomia che è richiesto in ugual misura al bambino come ai genitori.


Qua la mano!

Percorso didattico finalizzato al raggiungimento dell'autonomia nel momento del distacco rivolto ai bambini della fascia 12-24 mesi, quando si sono conclusi gli inserimenti e l'ambientamento è completato.


Obiettivi generali
  • Creare un clima di accoglienza.
  • Favorire il separarsi e l'affidarsi.
  • Rafforzare il legame di fiducia tra bambino ed educatore.
Obiettivi specifici
  • Il bambino saluta il genitore.
  • Il bambino entra da solo.
  • Il bambino si stacca dall'oggetto transizionale.

Descrizione dell'attività

L'educatore all'arrivo del bambino gli va incontro e lo saluta; gli presenta un personaggio - il papero Qua (burattino) - che lo vuole accompagnare nella sua nuova giornata al nido. Qua è birichino, ma anche dolce e affettuoso e lo accompagnerà per tutto l'anno. Ogni giorno porta un pacco regalo al nido con delle sorprese che il bambino deve scoprire con lui. Dentro al pacco vengono messi degli indizi che saranno al centro dell'attività della giornata (ad es. un libro da leggere insieme, una crema, un foulard, un pacco di farina, ecc.). Se il bambino è disponibile, saluta il genitore e va da solo ad aprire il pacco oppure viene invitato ad aiutare l'educatore a farlo. Se il bambino non è disponibile, viene preso dall'educatore che cercherà di rassicurarlo coccolandolo usando il burattino morbido sul corpo del bambino, anche sedendosi a terra con lui in un angolo creato ad hoc per l'accoglienza. E' facile che più bambini arrivino contemporaneamente e allora bisogna gestire l'apertura del pacco insieme. Una volta che i bambini hanno capito il rituale, il pacco può essere nascosto in modo tale da incoraggiare il piccolo ad avviarsi per ricercare la nuova sorpresa. Successivamente, si potrà aspettare che arrivino tutti per aprire il pacco insieme e il rito allora sarà molto scenico con  musica e rulli di tamburo.

Eventuali piste di sviluppo ulteriore

Il momento del saluto all'accoglienza è molto delicato e difficile sia per le tematiche emotivo-affettive che mette in moto, sia perché i bambini arrivano in orari diversi tra loro, con modalità di gestione familiare molto variegate. Il rispetto dei tempi dei bambini è poco praticabile dai genitori, specialmente al matino, molte volte i bambini sono al centro di un vortice che li proietta velocemente dal letto al nido.
Lo sviluppo dell'attività si può immaginare per il ricongiungimento, che non è meno impegnativo e fonte di ansie e stress familiari. Si potrebbe pensare che il personaggio che accoglie al mattino saluti anche nel successivo commiato, magari lasciando qualcosa al bambino da portare a casa per facilitare e creare un ponte emotivo tra nido e famiglia.

Foto di Stephanie Robin

Unità educativa - focus tematico: ACCOGLIENZA.


Che cos'è un bambino?

Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie,
ma non per questo ha idee piccole.
Le idee dei bambini a volte sono grandissime,
divertono i grandi,
fanno loro spalancare la bocca e dire: " Ah!"

Beatrice Alemagna